L’UX Researcher è orientato ad analizzare i fenomeni della vita reale per fornire soluzioni concrete, invece che basarsi su soggettività, esperienze personali ed opinioni.
La barriera più importante che solitamente riscontra il ricercatore in user experience è la rigida forma mentis aziendale. Molti team di sviluppo sono convinti di conoscere già i propri consumatori (a volte almeno) supportati da diversi studi di marketing condotti. Tuttavia, una tradizionale ricerca di mercato si focalizza molto su “What people say and What people will buy” ma non si concentra sul reale ed individuale utilizzo del prodotto. Inoltre, è appurato che le persone “don’t think how they feel, they don’t say what they think and they don’t do what they say” (cit. David Ogilvy). Uno studio di marketing, per quanto utile, si concentra troppo sulla razionalità del processo d’acquisto, trascurando la parte irrazionale (e preponderante) del percorso decisionale dell’utente.
Infine, una piccola precisazione.
L’UX Researcher non si focalizza esclusivamente nell’indagare l’usabilità di un prodotto. L’usabilità è importante, ma l’esperienza utente lo è molto di più. L’usabilità da sola non è sufficiente; è il requisito minimo indispensabile che deve possedere un prodotto rilasciato nel mercato.
La User Experience include tutto ciò che fa la differenza tra “ok, it works!” e “Omg, wow!”